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9. Concorrenza ed efficienza nel settore aeroportuale


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N. 9 (giugno 1998)

Autori:
Giuseppe Nicoletti

SINTESI
La liberalizzazione del trasporto aereo nel territorio dell’Unione Europea è ormai completa, tuttavia i benefici attesi dalla liberalizzazione in termini di qualità, prezzo e gamma dei servizi offerti ai viaggiatori e agli utenti dipendono in modo cruciale dall'adeguamento al nuovo contesto di mercato delle modalità di offerta della capacità e dei servizi aeroportuali (struttura di mercato, modalità di gestione, regime regolamentare dell'accesso e delle tariffe), ivi compreso lo sfruttamento di tutte le potenzialità di sviluppo della concorrenza tra scali e all’interno di ciascuno di essi. Assetti regolamentativi e di mercato che favoriscono l’efficienza gestionale e, ove possibile, la concorrenza nell’ambito dell'offerta di capacità e di servizi aeroportuali possono infatti migliorare la qualità e la gamma di questi servizi e rendere più accessibili e funzionali gli scali per i vettori, facilitando l’effettiva evoluzione concorrenziale del trasporto aereo a beneficio dei consumatori. A tal fine è necessaria però una complessiva riforma della regolamentazione che definisca le modalità attraverso le quali rendere più liberi e più aperti all’apporto di nuove competenze e professionalità mercati che finora sono rimasti relativamente isolati dall’operare dei meccanismi concorrenziali. L’industria aeroportuale, la sua regolamentazione e le sue possibili forme di mercato rivestono quindi un interesse particolare dal punto di vista della politica della concorrenza.
Questo lavoro costituisce una prima riflessione sui caratteri che dovrebbe assumere in Italia il riassetto strutturale e regolamentare del settore aeroportuale nella prospettiva della politica della concorrenza. Esso si articola in tre parti: nella prima si analizzano le caratteristiche concorrenziali del settore, con particolare riguardo all’offerta di capacità e di servizi aeroportuali; nella seconda si esamina l’attuale assetto regolamentare, evidenziandone i limiti più notevoli specialmente in vista della evoluzione concorrenziale del trasporto aereo; nella terza si formulano alcune proposte di riforma complessiva della regolamentazione aeroportuale, con riferimento alle esperienze più avanzate in campo internazionale. Il lavoro si conclude con un elenco di misure di riforma che potrebbero rendere più efficiente e più coerente con l’evoluzione concorrenziale del settore la gestione degli scali aeroportuali italiani.
La riforma dovrebbe articolarsi su tre piani principali. In primo luogo, è necessario sfruttare appieno le potenzialità, seppure esigue, di concorrenza tra diversi scali. In secondo luogo è necessario delineare regole che limitino il potere di mercato dei gestori aeroportuali preservando purtuttavia gli incentivi al miglioramento dell’efficienza produttiva e della qualità dei servizi. A tal fine è necessario consentire lo sviluppo dei più ampi spazi concorrenziali nella fornitura dei servizi per i quali non sussistono motivazioni tecniche o economiche per limitare il numero dei concorrenti. In terzo luogo è necessario che la regolamentazione tariffaria e l’organizzazione dell’accesso alle infrastrutture aeroportuali siano configurati in modo da garantire l’adeguamento della capacità aeroportuale ai suoi livelli ottimali, favorire l’allocazione di questa capacità ai vettori più efficienti, incentivare l’ingresso di nuovi vettori e scoraggiare i comportamenti anticoncorrenziali dei vettori già presenti nelle aerostazioni.